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Domenica 21 gennaio 2024

Domenica 21 gennaio 2024

III domenica del Tempo ordinario

Mc 1, 14-20
Dal Vangelo secondo Marco


Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”.
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

COMMENTO DI DON ALESSANDRO MANZONI, ASSISTENTE SPIRITUALE DELLA ACLI DI MANTOVA

Nel Vangelo di questa domenica, dopo averci presentato il battesimo di Gesù e le tentazioni nel deserto, l’evangelista Marco mette in evidenza l’inizio della missione pubblica di Gesù. Possiamo suddividere il testo in due parti: la proclamazione della venuta del Regno e la chiamata dei primi quattro discepoli-apostoli.

Gesù annuncia: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15). C’è un tempo nella storia, afferma Gesù, in cui essa trova il suo apice, il suo compimento: è il tempo della sua venuta in mezzo a noi. La possibilità di convertirci, di cambiare vita, è legata all’accoglienza di Lui: è il Signore che ci converte con la sua grazia, non è tanto una questione di buona volontà e di sforzo personale. Insieme all’annuncio del Regno, all’inizio della missione Gesù chiama a sé i primi discepoli. Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, tutti pescatori. Essi diverranno pescatori di uomini. In questo racconto di chiamata fatto dall’evangelista Marco desideriamo fare due sottolineature. La prima è relativa all’avverbio “subito”. Subito Simone e Andrea lasciarono le reti. Subito Gesù chiamò Giacomo e Giovanni. “Subito” esprime l’urgenza della missione, perché attraverso l’annuncio del Vangelo tutti siano salvi; ma esprime anche il desiderio di Gesù di stare con loro, affinché possano godere della sua presenza. La seconda sottolineatura riguarda il fatto che per seguire Gesù questi uomini devono lasciare qualcosa. Lasciare le reti; lasciare il padre e gli affetti; lasciare il proprio lavoro per assumerne un altro decisamente più impegnativo ma anche più “elevato”: divenire pescatori di uomini. Non si può seguire Gesù senza assumere quella povertà di spirito che apre alla fede in lui, perché egli diventi il centro della nostra vita, l’unica condizione indispensabile. Come affermava S. Teresa d’Avila, una grande mistica del ‘500: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta”.

 

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