Assegno unico: uno strumento importante da integrare nel piano di contrasto alle povertà
“Mai dall’unità d’Italia si era registrato un record così negativo per la natalità: i dati Istat sono inequivocabili e preoccupanti, molto ci dicono sulla condizione del Paese dopo questo anno terribile” dichiara il Presidente delle ACLI lombarde, Martino Troncatti, sottolineando che “occorre promuovere una serie di misure a sostegno dei nuclei familiari per contrastare sia il fenomeno della denatalità, che le forme di impoverimento delle nostre comunità”.
D’accordo con quanto espresso dalle ACLI nazionali e da altre realtà del Terzo Settore, anche le ACLI lombarde accolgono con favore l’approvazione della legge sull’assegno unico, un provvedimento importante e di carattere universalistico che riconoscerà, a partire da luglio, una quota media mensile di circa 250 euro (la quota sarà proporzionale all’ISEE ) che verrà data a ciascun figlio, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età (se studente o disoccupato o impegnato in percorsi di Servizio Civile).
“E’ una soluzione certamente positiva – continua Troncatti – da inserire in un quadro più ampio di politiche di contrasto della povertà nelle sue differenti forme. La nostra rete di servizi al cittadino sarà certamente impegnata nel favorire l’accesso a questa misura.”
“Dovremo continuare – conclude il Presidente regionale delle ACLI – a promuovere un dialogo costante con le forze politiche affinché si possa ridare slancio al nostro tessuto sociale ed economico, ritrovando speranze e motivazioni per uscire da questa fase così complessa e dolorosa”.