Anniversario Rerum Novarum: occasione per riaffermare l’impegno della Chiesa a difesa dei lavoratori

Articolo di Martino Troncatti – Presidente ACLI Lombardia APS – ripreso da INTERRIS.IT a cura di Christian Cabello
Le sfide che ci attendono nel nostro tempo sono diverse: la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, la lotta allo sfruttamento del lavoro, l’emersione dal lavoro nero, il lavoro sottopagato, le donne inattive perché insoddisfatte delle offerte di lavoro, il lavoro senza valore, i giovani NEET o che abbandonano gli studi. L’anniversario della promulgazione dell’enciclica Rerum Novarum, pubblicata nel maggio 1891, la quale ha dato inizio a una lunga stagione di impegno ed educazione della Chiesa a favore delle classi sfruttate ed emarginate dalla rivoluzione industriale ma anche nel cosiddetto “secolo breve”, per contrastare gli effetti dello sviluppo diseguale dell’ultimo cinquantennio, piuttosto che le divisioni strutturali tra Paesi poveri e Paesi sviluppati. Il fatto che Papa Leone XIV, abbia messo al centro della sua attività pastorale l’insegnamento sociale della Chiesa, che ha bisogno di un rinnovamento e di una nuova anim, ci porta ad alcune riflessioni. In primis occorre evidenziare che, la Rerum Novarum, continua a rappresentare una pietra miliare dell’insegnamento sociale della Chiesa, offrendo orientamenti ancora attuali per affrontare le sfide del mondo del lavoro e la promozione della dignità umana.
L’elezione di Papa Leone XIV riporta al centro dell’attenzione il messaggio profetico di quell’enciclica. Essa denunciava le ingiustizie dell’epoca industriale e affermava con forza il diritto dei lavoratori a condizioni di vita e di lavoro dignitose, alla giusta retribuzione, alla proprietà privata, e alla libertà di associazione. A distanza di oltre 130 anni, questi principi restano fondamentali, specialmente nei contesti in cui il lavoro è ancora oggi sfruttato, precario o disumanizzante. Il Santo Padre eredita questa tradizione e, come nuovo Pastore universale, è chiamato a rilanciare con profetica fermezza l’insegnamento sociale della Chiesa. In un tempo in cui le diseguaglianze economiche si aggravano, la tecnologia sostituisce il lavoro umano e milioni di giovani vivono in condizioni di disoccupazione o migrazione forzata, risuona con forza l’appello della Rerum Novarum alla centralità della persona nel processo produttivo. Il lavoro non può essere ridotto a merce: esso è espressione della dignità dell’uomo, strumento di realizzazione personale e contributo al bene comune.
L’anniversario della Rerum Novarum diventa un’occasione preziosa per riaffermare l’impegno della Chiesa e della società civile, e in particolare dei giovani cristiani, nella difesa della giustizia sociale. Sotto la guida di Papa Leone XIV, la Chiesa è chiamata a rinnovare il suo impegno per un mondo dove il lavoro sia rispettato, la dignità della persona sia tutelata e ognuno possa vivere secondo giustizia e speranza.