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Accoglienza e fraternità: i pilastri fondamentali per l’inclusione dei migranti

Accoglienza e fraternità: i pilastri fondamentali per l’inclusione dei migranti

Articolo di Martino Troncatti – Presidente Acli Lombardia APS

La Giornata Internazionale per i diritti dei migranti è stata istituita ufficialmente nel 2000 dalle Nazioni Unite. La data del 18 dicembre, in particolare, intende ricordare il giorno che, nel 1990, aveva sancito l’adozione della risoluzione riguardante la Convenzione Internazionale per la protezione dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Tale giornata, si pone l’obiettivo di riconoscere e valorizzare, il contributo fondamentale apportato dai migranti al sistema sociale ed economico dei paesi d’accoglienza e d’origine, nonché garantire il rispetto dei diritti umani quale conditio sine qua non per una società più giusta e inclusiva.

Nonostante ciò, negli ultimi anni, l’aumento dei fenomeni migratori provocati da conflitti, persecuzioni e cambiamenti climatici, ha portato a quella che, in alcuni casi, definirei stigmatizzazione e scarsa propensione all’accoglienza. Noi italiani però, dovremo sempre ricordare che, nel corso della storia contemporanea, siamo stati un popolo protagonista di grandi movimenti migratori verso gli Stati Uniti, nel Sud America, in Svizzera, Germania, Belgio e in altri luoghi d’Europa. Abbiamo costruito solide comunità italiane residenti all’estero in cui, tra l’altro, il Patronato Acli è presente in 21 paesi esteri per fornire accoglienza e assistenza. Nonostante alcuni sporadici episodi di intolleranza, abbiamo contribuito a creare sviluppo e benessere nei paesi di emigrazione.

Oggi siamo diventati un paese di accoglienza e, per esserlo nella maniera migliore, dobbiamo sempre ricordare il nostro passato di emigranti, dando una possibilità a coloro che sono in cerca di una nuova speranza. Questo obiettivo di civiltà però, si perseguirà solamente grazie all’empatia e all’aiuto di ogni cittadino, sforzandoci per perseguire la loro inclusione nel nostro paese, come ha ricordato Papa Francesco pochi giorni fa nel messaggio indirizzato ai prefetti della Repubblica, in cui è stata sottolineata con lungimiranza la necessità inderogabile del fatto che i migranti ““vanno ricevuti, accompagnati, promossi e integrati” come figli, quelli che gli italiani non fanno più, e “se non c’è questo cammino verso l’integrazione, c’è pericolo”. Questo pensiero, posto a fondamento del pontificato di Papa Francesco e dell’enciclica Fratelli tutti, dovrà rappresentare per tutti noi il baluardo di una società nuova che abbia l’accoglienza e la fraternità come pilastri indissolubili. Auspico che, la Giornata Internazionale per i diritti dei migranti, possa essere un primo passo verso questo traguardo di civiltà.

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