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Papa Leone XIV: un nuovo inizio per il popolo di Dio

Papa Leone XIV: un nuovo inizio per il popolo di Dio

Articolo di Bruno Di Giacomo Russo – componente di Presidenza Acli Lombardia APS con delega ai temi dell’educazione e formazione, riforme – ripreso da INTERRIS.IT a cura di Christian Cabello

Nelle ore in cui la Chiesa ha annunciato al mondo l’elezione al soglio pontificio di Robert Francis Prevost che ha scelto il nome di Leone XIV, il cuore dei credenti si apre alla gratitudine, alla speranza e alla preghiera. Questo evento, carico di significato teologico e umano, segna un nuovo inizio, un tempo di grazia per il Popolo di Dio e per l’intera famiglia umana. E’ opportuno riflettere sul significato profondo della parola “Pontefice“, che non è soltanto un titolo, ma una vocazione e una missione. L’etimologia del termine “Pontefice” deriva dal latino pontifex, composto da pons (ponte) e facere (fare): il Pontefice è dunque, in senso proprio, un “costruttore di ponti”. Non si tratta di un’immagine poetica, ma di una precisa indicazione del compito che il Papa è chiamato ad assumere: essere mediatore, uomo di dialogo, artigiano della riconciliazione tra Dio e gli uomini, tra i popoli, tra culture, religioni e generazioni. In un tempo segnato da polarizzazioni, conflitti e muri, la Chiesa viene chiamata ancora una volta a testimoniare la potenza del Vangelo come forza di unità e di pace.

Papa Leone XIV, per la sua biografia, le sue origini e per la scelta del nome, unisce in sé l’attenzione alle periferie del mondo, essendo stato inviato nella missione di Chulucanas, a Piura, in Perù e, successivamente, vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana, richiamando nel contempo, attraverso il nome scelto, Leone XIII il quale, con la stesura della Rerum Novarum, prese per la prima volta una posizione netta sulle questioni sociali e fondò la moderna Dottrina Sociale della Chiesa.

Il nuovo Vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro, assume questo ruolo in un’epoca complessa, segnata da sfide globali, inquietudini spirituali, ma anche da profondi desideri di giustizia, di verità e di prossimità. A lui guardiamo con fiducia perché continui, con sapienza e coraggio, il cammino di pace accanto agli ultimi e di apertura tracciato dai suoi predecessori, nel solco della tradizione di prossimità viva della Chiesa. Particolarmente toccante è stato il richiamo fatto da Leone XIV per il raggiungimento della pace in tutto il mondo, costruendo ponti attraverso il dialogo, l’incontro e ringraziando Papa Francesco. In loro, come ci ricorda il Vangelo, brilla il volto stesso di Cristo. Alla luce del suo richiamo al “camminare insieme” auspico quindi che si potrà continuare ad abbattere con la forza della misericordia le barriere dell’indifferenza e dell’egoismo. Mi unisco quindi unisco la mia voce a quella di milioni di fedeli nel mondo, per accogliere con gioia questo momento e per affidare al Papa alla custodia dello Spirito Santo. La sua guida sia luce per la Chiesa e fermento di speranza per il mondo intero e, soprattutto per coloro che vivono nelle periferie del nostro tempo.

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